Tra Giugno e Luglio 2016 abbiamo soggiornato al Residence Letojanni che domina dall’alto di una ripida collina la spiaggia del paese di Letojanni.
Il residence garantisce un servizio di navetta che permette di non prendere l’auto e di usufruire dei servizi nello stabilimento balneare.
Posto bello, forse un po’ troppo antropizzato e con spiaggia pietrosa dalle scarse attrattiva, ma con mare cristallino. Interessanti e suggestivi i dintorni.
Taormina
Tauromenion fu fondata nel 358 a.C. sul monte Tauro da un gruppo di greci provenienti dalla vicina Naxos, la più antica colonia greca in Sicilia. La conquista romana la arricchì di opere pubbliche (cisterne, teatro) ed in epoca bizantina la città continuò a prosperare.
Durante il periodo arabo la città fu ampliata e dotata di un impianto idrico di straordinaria modernità; conquistata dai normanni e dagli Aragona divenne un museo a cielo aperto con splendidi palazzi e stupende piazze panoramiche aperte verso il mare.
Dopo qualche secolo di decadenza, Taormina ritrovò il proprio splendore a partire dal XVIII sec. grazie ad intellettuali come Goethe ed aristocratici nordeuropei che ne valutarono le meraviglie.
Passando sotto Porta Catania si percorre Corso Umberto che si allarga nella piazza dove si trovano il Municipio, il Duomo(XIII sec.) e un bella fontana barocca che reca il simbolo della città: una figura mitica metà toro e metà donna.
Dal portale della chiesa invece si vede Via del Teatro Romano che in breve conduce al monumento più celebre di Taormina.
Superando invece Porta Messina, non spettacolare come le altre due, si arriva alla bella chiesa di San Pancrazio.
Uscendo dalla visita al Teatro si può scendere verso la bella Villa Comunale: panorama, piante esotiche, reperti storici e curiose costruzioni in legno e pietra. Risalendo trai vicoletti prima di tornare a Corso Umberto si incontra la Naumachia, una struttura romana che sorreggeva l’antica strada e raccoglieva le acque piovane.
Le spiagge di Taormina sono formate da piccole pietre e più belle da vedere dall'alto che non per fare vita di mare:
·Mazzarò (raggiungibile a piedi o in funivia).
·Isola Bella (oggi Riserva Naturale Orientata con accesso gratuito ma su richiesta).
·Spisone più ampia all'estremità nord.
·Stazione all'estremità sud.
Castelmola
Castelmola si raggiunge con 5 chilometri di ripida salita da Taormina.
L'accesso al borgo medievale è precluso alle auto ed un ampio parcheggio a pagamento permette di lasciare l'auto ed accedere ad un primo belvedere proprio sotto all'antica porta d'accesso.
La prima tappa di interesse è Piazza Sant'Antonio, uno stupendo belvedere su Taormina ed il mar Ionio. La piazza, sistemata negli anni '50, ha una pavimentazione a mosaico in pietra bianca e lavica e marciapiedi alberati dove sono collocati sedili in pietra. L'antico Bar San Giorgio (non economicissimo) ha molti prodotti tipici da gustare (dal vino di mandorle alle granite)
Scendendo un breve tratto di strada si raggiunge la chiesa di San Giorgio, suggestiva nella sua semplicità e ricca di pregevoli opere d'arte. All'esterno dell'abside un altro belvedere sempre verso Taormina ed il messinese.
Tra viuzze si arriva alla piazza dove prospetta la Chiesa Madre (Duomo di San Nicola di Bari), ricostruita negli anni '30 presenta elementi architettonici dei molti periodi storici in cui è stata via via ingrandita (in particolare la struttura romanica cinquecentesca con inserimenti gotico, arabi e normanni).
Si può quindi salire al Castello di cui restano pochi ruderi, ma che rappresenta il più spettacolare belvedere su Taormina ed il vulcano Etna.
Fiume Alcantara
Il fiume Alcantara scende dai monti Nebrodi, lambisce i Monti Peloritani incontra le pendici dell’Etna e devia verso lo Ionio sfociando vicino Taormina dopo un percorso di 53 Km.
Il terreno in parte vulcanico ed in parte di basalto pre-etneo permette al fiume di formare una varietà di strutture ("cataste di legna", "colonne d'organo", prismi) in un ambiente suggestivamente selvaggio.
I 6 Km di lunghezza delle gole si trovano nei comuni di Rocca Camastra, Francavilla e Castiglione.
Inizialmente la visita turistica era ridotta alla discesa alla incantevole spiaggetta con relativa passeggiata nell’acqua bassa e fredda per un centinaio di metri all’interno del canyon, da alcuni anni le cose sono cambiate.
La scalinata comunale (ingresso 1,50 Euro) consente la classica visita a piedi, mentre l’ingresso privato prevede l’uso di un ascensore ed una breve spiegazione (8,00 Euro).
Chi volesse risalire il fiume per superare il primo sbarramento di cascatelle dovrà munirsi di stivaloni (noleggiabili sul posto) ed affrontare qualche passaggio più complicato.
Dalla parte superiore si può accedere ad un percorso che consente la vista dall’alto (8 Euro) ed una passeggiata tra le piante del giardino botanico.
Poco più a monte delle Gole dell’Alcantara il paesaggio si ingigantisce verso l’Etna mentre il territorio si fa più pianeggiante. Il fiume scorre in un alveo più basso ed i terreni sono coltivati, a una cinquantina di metri dall’acqua isolata in mezzo alla campagna c’è una cappella in stato di semiabbandono: la Cuba bizantina di Santa Domenica.
La chiesa fu costruita intorno all’800 con pietra e blocchi lavici, degli affreschi interni rimane quasi niente, mentre è piuttosto originale la grande trifora sopra al portale principale.
Castiglione di Sicilia
Il villaggio fortificato preellenico sorge su una montagna (626 m) isolata nella valle dell’Alcantara sul versante nord dell’Etna. Dopo i greci ed i romani anche gli arabi ed in normanni ampliarono la cittadina che oggi mostra un impianto medievale con l’elevato castello, la chiesa madre e parti delle fortificazioni culminanti con l’isolata torre di vedetta del Cannizzu. La strada in ripida salita si apre in viste spettacolari verso l’Etna, i monti Peloritani, i monti Nebrodi e la fertile valle dell’Alcantara coltivata a vite e noccioli.
Aci Trezza
Aggirando L’Etna dal lato est si può arrivare alla Riviera dei Ciclopi, ora riserva naturale che da Capomulini arriva a Aci Castello. La zona più caratteristica è Aci Trezza, il paese dove Giovanni Verga ambientò “I Malavoglia”. Il paese è relativamente moderno, fondato nel 1600 come porto del principato dei Riggio.
A parte le brevi stradine in salita intorno alla chiesa di San Giovanni Battista (patrono del paese) non ci sono edifici di interesse architettonico, il porticciolo ben riparato è un punto di richiamo turistico grazie al suggestivo microarcipelago formato dagli scogli basaltici dei ciclopi. Si tratta di una decina tra piccolissimi isolotti deserti e faraglioni che svettano in un mare cristallino dal difficile accesso tra rocce e pontili di legno.
Letojanni
Stretta tra i Monti Peloritani ed il Mar Ionio c’è la cittadina balneare di Letojanni. La lunga baia dove è adagiato il paese è stata formata dal deflusso dell’ampia fiumara che raccoglie le variabilissime piogge stagionali: in estate la fiumara è un greto secco e bianco, in inverno (o in caso di piogge forti anche in altri periodi) può trasformarsi in un fiume travolgente.
Il sito era abitato in epoca greco-romana come zona pianeggiante e fertile ai piedi di Taormina, esattamente a metà strada tra Messina e Catania; spopolatosi fu rifondato nel 1605 dai marchesi Reitano ma solamente 250 anni dopo, con la costruzione della strada litoranea e della ferrovia, tornò ad essere un centro abitato stabile che ora conta circa 3000 persone.
Le attività di pesca ed agricoltura sono ormai un fattore economico secondario poiché è il turismo la grande risorsa, soprattutto per la vicinanza a Taormina (6 Km), alle Gole dell’Alcantara (20 Km), all’Etna (35 Km), alla Costa dei Ciclopi (40 Km) e Catania (50 Km).
Allo spettacolare mare cristallino (un po’ freddo) si contrappongono un’assolata spiaggia ghiaiosa ed un lungomare senza particolari attrattive (qualche palma sopravvive trai buoni ristoranti).
Sul lungomare (Via Luigi Rizzo) prospettano edifici perlopiù moderni ed insignificanti, unico bell’esempio architettonico sarebbe il Palazzo Durante (castello costruito nel 1902 e caratterizzato da merlature e belle finestre), se non fosse che il colore grigio degli intonaci moderni è veramente deprimente.
Il palazzo fu edificato dal cittadino più eminente di Letojanni: Francesco Durante (1844 – 1934), medico di fama mondiale, uno dei primi chirurghi cerebrali, cofondatore del Policlinico Umberto I di Roma e senatore a vita.
Parallela al lungomare un’unica strada (Via Vittorio Emanuele) con negozietti, piccoli alberghi e pensioni, il Duomo di San Giuseppe (distrutto dal terremoto del 1908 e ricostruito in forme neogotiche nel 1931, qualche arredo e quadro interessante all’interno) e alcuni palazzotti signorili del secolo scorso (soprattutto Palazzo Silipigni, castelletto merlato con la Torre Baglio, elegantemente restaurati dopo il terremoto di Messina).
Tra due piazze è compreso il centro vero e proprio: Piazza Durante (su cui si affacciano sia il Duomo sia Palazzo Durante pavimentata di bianco, ombreggiata da palme, piena di locali), Piazza Corrado Cagli (praticamente un grande viadotto costruito allo sbocco della fiumara, ampia con tratti di prato, qualche albero ed un parchetto giochi per i più piccini).
Consigli: portate scarpette da scoglio, se non vi fermate in stabilimenti balneari dotatevi di ombrellone, parcheggiate dove è lecito (le multe sono frequenti).
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by Mauro De cillis
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